Danilo Fiumi
12/02/2024
La sicurezza stradale è una preoccupazione sempre più pressante nell’opinione pubblica, soprattutto a causa dell’allarmante aumento dei decessi per incidenti stradali verificatisi negli anni successivi alla pandemia. Il fenomeno è particolarmente evidente negli Stati Uniti, che meno di tutti hanno risentito della flessione del Covid-19 e che dal lontano 2009 ha continuato a registrare un aumento sostanziale del numero delle morti anno dopo anno.
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Tra le vittime più colpite ritroviamo gli utenti più vulnerabili della strada ovvero i pedoni e i ciclisti. Anche in questo caso, se confrontiamo i numeri dei morti in Europa con quelli in America, considerando lo stesso campione di popolazione, emerge una netta differenza tra i due continenti. Secondo gli ultimi dati disponibili del 2021, si registra che più di due pedoni Americani sono deceduti rispetto ad ogni mezzo pedone Europeo, per ogni 1.000.000 abitanti.
Questa maggiore mortalità da incidente stradale degli USA è stata oggetto di numerose analisi, una delle quali è stata condotta dalla GHSA (Governors Highway Safety Association), un'organizzazione no-profit che riunisce gli uffici statali per la sicurezza stradale di tutti gli Stati Uniti, che ha individuato diversi aspetti che hanno contribuito all’aumento di tale fenomeno.
La prima motivazione è correlata all’aumento generale dell’utilizzo degli smartphone, che diventano una fonte di distrazione estrema durante la guida, con conseguenze spesso drammatiche.
Il secondo aspetto riguarda la mancanza di infrastrutture stradali adeguate, come una buona illuminazione e attraversamenti pedonali frequenti. Sempre secondo il rapporto della GHSA del 2021, più del 60% dei decessi di pedoni è avvenuto proprio su strade con queste caratteristiche e spesso in orari notturni.
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USA
EU
Pedestrian
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E infine c’è l’elefante nella stanza, ovvero la passione degli americani per i veicoli, guarda caso, delle dimensioni proprio di un elefante o giù di lì. Negli ultimi 20 anni, i consumatori statunitensi sono passati da piccole auto che dominavano le strade verso SUV e Truck leggeri di dimensioni via via crescenti.
Per capire la portata di questo shift, prendiamo a riferimento l’ultimo anno. Avete idea di quante delle 10 auto più vendute del 2023 negli States sono utilitarie compatte e quante sono invece Pickup o Suv? Provate ad indovinare.
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Ebbene sì, praticamente le auto più vendute sono quasi tutte o Suv o Autocarri leggeri. Il punto di svolta c’è stato nel 2021, dove per la prima volta, oltre l'80% delle vendite stimate di veicoli nuovi negli Stati Uniti era costituito da mezzi di questo tipo.
Questa crescita è ovviamente il principale motivo per il quale Tesla ha deciso di prendere d’assalto questa tipologia di vettura, realizzando la sua personale versione del tanto fidato e amato Pickup di Famiglia.
La casa americana ha giocato molto bene sugli elementi principali che guidano la scelta verso questi mezzi, ovvero: funzionalità, comodità e soprattutto quell’impagabile sensazione di essere il padrone della strada, portando di fatto su un altro livello l’idea di solidità. In fin dei conti il Cybertruck è addirittura antiproiettile.
Mai parole furono più rassicuranti per un potenziale acquirente di quelle pronunciate da Elon Musk durante la presentazione:
“If you have an argument with another car, you will win”
E mentre chi lo guida si garantisce un posto tra gli intoccabili, tutti gli altri comuni mortali diventano implicitamente bersagli mobili della “Bestia”. Se volessimo leggere tra le righe, si potrebbe pensare a questa frase come una trovata commerciale per orientare la scelta dei consumatori più dubbiosi a pensarci due volte prima di scegliere da che parte della barricata stare, anche se, questa è probabilmente una lettura un po’ eccessiva. In fin dei conti per essere commercializzato avrà dovuto passare dei test di sicurezza, giusto? Siamo proprio sicuri che sia così pericoloso per le persone?
In America esistono due enti indipendenti per la valutazione ufficiale dei requisiti di sicurezza dei veicoli. Una è la National Highway Transportation Safety Administration (NHTSA) e l’altra è l'Insurance Institute of Highway Safety (IIHS). Nessuno dei due per il momento ha testato o valutato il veicolo e sembrerebbe non esserci neanche l’intenzione di farlo a breve.
E se vi stavate chiedendo se si può commercializzare un nuovo veicolo senza una valutazione ufficiale di un ente certificato, penso che abbiate già intuito come funzionano le cose nel paese a stelle e strisce. Probabilmente ci vorrà ancora un po' di tempo prima che il Cybertruck raggiunga un volume di vendite tale da richiedere un'adeguata revisione da parte di uno dei due enti.
Per il momento la sola cosa che è stata fatta da parte dell’NHTSA è quella di disporre un primo richiamo di verifica del veicolo, ma contrariamente a quanto ci si sarebbe aspettato, il motivo sarebbe da imputarsi ad un’eccessiva usura dei pneumatici per lo sfregamento con la copertura durante la marcia e dulcis in fundo, ai caratteri troppo piccoli sullo schermo touchscreen.
Tesla dal canto suo, ha eseguito una serie di crash test interni e visto che sono risultati conformi agli standard federali, hanno potuto consegnare l’auto ai primi clienti. Quindi non c’è da preoccuparsi, giusto?
Beh non esattamente. I test mandatori sono generici e limitati. Non solo, sono svolti interamente dalla casa che produce il veicolo senza alcuna supervisione di un ente indipendente e cosa ben più grave, non esistono standard sulla sicurezza degli utenti vulnerabili della strada quali pedoni o ciclisti, che quindi di fatto spesso non viene neanche testata.
E se sei un 16enne tiktoker neopatentato, nessun problema, ecco a te le chiavi!
Al contrario in Europa, come spesso accade in tema di regolamenti, la storia è ben diversa. Le norme previste dal Regulation (EU) 2019/2144 of the European Parliament and of the Council delineano specificatamente tutti i limiti entro il quale un veicolo a motore può essere omologato in relazione alla protezione dei pedoni e degli altri utenti vulnerabili della strada.
Uno dei requisiti di queste valutazioni è quindi l’impatto con la parte frontale del veicolo, che nel caso di una tipica utilitaria europea è spesso realizzato con materiali più leggeri e meno densi, così da deformarsi per assorbire l'impatto con il corpo del pedone o del ciclista.
Ovviamente la struttura in acciaio inossidabile ultra-duro del paraurti anteriore della carrozzeria del Cybertruck non è proprio fatta apposta per colpire delicatamente il cranio di un ignaro passante. Per non parlare degli spigoli vivi.
I crash test confermano che il fronte è tanto resistente quanto ai lati e riesce a rimanere in gran parte intatto anche dopo una collisione frontale a quasi 60km/h. In molti sentenziano che per queste ragioni non sarà mai commercializzato in Europa. Però forse questa visione rischia di essere un po' troppo limitante e non tiene conto di un paio di altri aspetti fondamentali.
Se prendiamo a riferimento tutti gli altri Truck venduti in questo momento, alcuni dei quali presenti anche in Europa, diventa evidente che la situazione non migliora per i nostri amici pedoni e ciclisti.
Il problema è stato analizzato sotto diversi aspetti da ricercatori ed enti specializzati come ad esempio l’IIHS di cui sopra, che in un suo studio pubblicato nel Novembre 2023 sottolinea la relazione di diretta proporzionalità tra altezza della parte anteriore del truck e probabilità di causare incidenti mortali con i pedoni. Per non parlare del problema di visibilità degli elementi vicini che causa un paraurti anteriore alto e ortogonale all’asfalto (vedi grafico seguente).
Anche il peso ovviamente incide, il paper dell'University of California, Berkeley e NBER dal titolo Pounds That Kill: The External Costs of Vehicle Weight, dimostra come l’urto con un veicolo più pesante genera un aumento del rischio di mortalità del 40-50%. Questo è dovuto anche a tempi di frenata peggiori, con conseguente impatto a velocità più elevate.
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Insomma, se messo vicino a veri giganti come ad esempio l’International CXT, il Cybertruck ne esce piuttosto pulito, soprattutto per ciò che riguarda la tutela dei più piccoli. Ma anche se ipotizzassimo per un momento di tralasciare il problema della sicurezza verso l’esterno, potremmo veramente pensare che questo mezzo possa essere adottato su tutto il pianeta e oltre?
In effetti il mercato dei Pickup fuori dagli USA, non ha mai avuto neanche un accenno del successo riscosso in patria. Questo a causa di situazioni che ne hanno ostacolato l'avanzamento come ad esempio, la larghezza insufficiente delle strade Europee in contesti urbanizzati, o lo scotto da pagare in termini di tasse e burocrazia per l’importazione di veicoli sopra ad una certa stazza.
Contemporaneamente però, anche in Europa si sta registrando un trend legato all’aumento della dimensione dei mezzi a motore e Suv o Crossover sono praticamente dappertutto. Questi veicoli potenzialmente risentono degli stessi problemi citati sopra per il Truck.
Al contrario però tantissimi modelli scelgono di mantenere un basso profilo dal punto di vista dei consumi. Questo ci porta a pensare che il costo del carburante possa essere uno dei veri colli di bottiglia rispetto all’adozione di massa degli autocarri leggeri.
D’altronde se si paragonano le tasse pagate sulla benzina in America e nei paesi Europei, il distacco appare subito evidente e un'auto con dei consumi importanti a lungo andare diventa insostenibile per paesi come l’Italia o l’Olanda. Discorso diverso per quel che riguarda il prezzo dell’energia elettrica dove il costo sostenuto da un Americano è più o meno comparabile con quello di un qualsiasi cittadino Europeo.
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Taxes on Gasoline Per Liter in USD
Electricity prices for households USD / kWh
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L’arrivo dell’elettrico potrebbe quindi creare le giuste condizioni per un'azione più capillare. Saranno quindi gli EV a sdoganare finalmente il mercato dei Truck in Europa?
Per il momento non ci è dato saperlo, però sicuramente Ford si sta muovendo in questo senso stringendo accordi per la distribuzione del suo pickup elettrico di punta F-150 Lightning prima in Svizzera e da Aprile in anche in Norvegia. Ovviamente c’è un forte hype e attesa anche per il Cybertruck, nonostante le dimensioni per qualche motivo continuano ancora a spaventare.
È vero, li abbiamo messi da parte per un momento, ma non possiamo di certo dimenticarci degli speroni sulla carrozzeria. Al punto tale che viene spontaneo domandarsi: “se il mercato è recettivo perchè fare una mossa così divisiva e rischiare il tutto per tutto sulla questione della sicurezza, sapendo che in Europa è un tasto così dolente?”
Di sicuro guardando il numero di vendite crescente degli altri modelli di Tesla nel mondo, forse Elon Musk avrebbe potuto adottare un approccio un po’ più “tradizionale” per il suo pickup elettrico.
Sicuramente gli ingegneri Tesla avranno diligentemente sollevato la questione, ma c’è una parola che potrebbe essere la sintesi esatta di come sono effettivamente andate le cose: "Provocazione".
E se Tesla avesse scelto di fare un'auto dall’aspetto apparentemente pericoloso per sottolineare ancora una volta la bontà dei propri sistemi software di guida autonoma e di sicurezza attiva?
In fin dei conti Tesla già ad oggi produce alcune tra le automobili più sicure al mondo, come le Tesla Model S e Y, che si trovano ai primi posti perfino nella classifica della NCAP (New Car Assessment Programme), ovvero il programma europeo di valutazione volontaria delle prestazioni di sicurezza delle automobili. Non è un caso che il primato per il punteggio più alto totalizzato nella categoria Pedestrian VRU (Vulnerable Road User) Protection tra le più sicure del 2022, appartenga proprio a queste due vetture. Menzione d'onore va anche alla Tesla Model 3 che, in tempi non sospetti, è stata dotata di un innovativo sistema di protezione dei pedoni con un cofano attivo e che insieme alla Model X si è aggiudicata un posto fisso nella classifica “più sicure” del 2019.
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49%
Vulnerable Road Users
45%
Vulnerable Road Users
Wrangler
Grand Cherokee
82%
Vulnerable Road Users
85%
Vulnerable Road Users
Model Y
Model S
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Insomma tra Mercato, Sicurezza e Tecnologia se proviamo ad unire tutti i puntini la sensazione è che nulla sia lasciato al caso e che la scelta di un design aggressivo del Cybertruck sia frutto di diverse considerazioni legate tra di loro. Lo stesso regolamento Europeo nelle sue ultime emanazioni sta spingendo molto sui sistemi autonomi, sensoristica, AI e computer vision e non è da escludere che possano arrivare delle novità nei prossimi mesi su questo fronte, anche se poi mi ritorna spesso in mente quella citazione che dice: “Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia”. Non c’è dubbio che prima o poi qualcuno riesca a trovare il modo di bypassare i sistemi di controllo e fare qualche danno schiantandosi, ma questa è tutta un’altra storia… che Shakespeare ovviamente già conosceva.
Ancora non ci è dato sapere se riuscirà ad essere usata su questo o altri pianeti, ma quel che è certo è che in questo momento il Cybertruck e Tesla in generale hanno la tecnologia e tutti gli elementi per poter dettare gli standard delle prossime automobili moderne. Riusciranno anche a cambiare per sempre il futuro degli incidenti stradali?
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